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Astensione dalle udienze? Inutile. E se invece...
Materia: Attualità - Fonte: Renato Savoia - 23.02.2012 Condividi su Facebook |
Oggi e domani, dunque, due giorni di astensione degli avvocati (ovviamente chi aderisce) dalle udienze. Non voglio entrare qui nel merito della protesta (credo di averlo già fatto abbondantemente, su queste pagine). Mi soffermo invece sullo strumento dell'astensione dalle udienze. Vale a dire quella cosa per cui l'avvocato si presenta in udienza, dichiara di aderire (oppure, è lo stesso nel caso lui non aderisca ma via aderisca la controparte), il giudice ne prende atto e rinvia. Di mesi o di anni. E gli unici danneggiati alla fine sono i clienti e gli avvocati stessi. Wow!, che bel risultato! Se vogliamo mettere in atto davvero una protesta seria e che metterebbe in crisi "il sistema", ecco una proposta: astensione a tempo indeterminato da tutte quelle attività che il codice preverebbe a carico del cancelliere o da altri soggetti, e che invece normalmente vengono esperite dall'avvocato o da collaboratori dello stesso. Tanto per fare un esempio: scrivere il verbale di causa, fare materialmente le copie dei documenti, preparare gli atti dell'ufficiale giudiziario... Questo ha un senso. I due, o quattro giorni di astensione, non servono invece a nulla se non a aumentare la distanza tra l'avvocato e il resto della società. Davvero c'è qualcuno che pensa sia utile? Io no. Renato Savoia